Riforma fiscale e continuità aziendale: si avvicina l’ora della verità

Con oltre 90 associati, l’Associazione Imprese Familiari (AIF) pone dalla sua fondazione particolare attenzione alle dinamiche della successione aziendale e alle condizioni fiscali attorno ad essa. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio SUPSI-AIF per le imprese di famiglia ha confermato quanto queste imprese siano cruciali per la stabilità economica del territorio. Nel 2022 le imprese familiari in Ticino hanno totalizzato un fatturato superiore ai 20 miliardi di franchi e occupato oltre 83 mila persone. Ma, in Ticino, la questione della successione resta un terreno minato, soprattutto quando non coinvolge direttamente i discendenti diretti. Il peso delle imposte di successione e donazione, che in alcuni casi può arrivare al 41%, rappresenta un ostacolo significativo alla continuità aziendale.

Questa situazione mette a rischio la sopravvivenza delle imprese stesse e di conseguenza il benessere nel nostro cantone. Secondo la SUPSI il 60% delle aziende familiari è alla seconda generazione, mentre il 20% alla terza generazione, e sta per affrontare o ha affrontato il passaggio di proprietà e/o conduzione alla generazione successiva. Oltre il già difficoltoso trapasso di responsabilità, compiti e mansioni in segno della continuità, a complicare le decisioni delle famiglie vi è la dimensione fiscale, che non raramente rappresenta un ostacolo ostico, che ha già portato famiglie a decidere di interrompere o di cedere l’attività imprenditoriale. La riforma fiscale in votazione il 9 giugno 2024 offre una possibilità concreta di cambiamento. Con la proposta di ridurre le aliquote fiscali, riportando il Ticino alla media nazionale, e di introdurre agevolazioni specifiche per le successioni aziendali, la riforma costituisce un passo fondamentale verso una maggiore equità fiscale e la promozione della continuità aziendale.

Non solo, quindi, il progetto in votazione ambisce a non spingere imprese a lasciar il territorio o attirarne altre: c’è una “terza” dimensione della competitività, quella del sopravvivere una successione aziendale. Affinché le nostre imprese di famiglia possano continuare a svolgere il loro ruolo di motori di impieghi e benessere, è necessario creare un ambiente fiscale favorevole alla loro crescita e alla loro sopravvivenza nel lungo termine. La riforma in votazione interviene per correggere situazioni insostenibili, riducendo l’aliquota per i coniugi e altre figure parentali per affinità, e introducendo norme specifiche per alleggerire l’imposta di successione e donazione in determinate condizioni, garantendo così la continuità aziendale.

La decisione di sostenere o respingere questa riforma non riguarda solo il destino delle singole imprese, ma in generale del tessuto economico cantonale. È importante riconoscere che le imprese familiari non sono solo generatori di ricchezza, ma anche creatori di opportunità e di stabilità sociale. Un sistema fiscale equo e sostenibile è fondamentale per garantire la crescita e il benessere dei cittadini ticinesi.

La riforma però non riguarda solo le imprese di famiglia e coinvolge tutti i ticinesi. Tra le modifiche significative vi è l’aumento delle deduzioni per le spese professionali, finalizzato a ridurre il carico fiscale per i lavoratori dipendenti. Anche l’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza è oggetto di una revisione, rispettivamente di un plafonamento dell’onere fiscale massimo per prevenire la fuga di contribuenti in vista del pensionamento, ciò che oggi avviene in numerosi casi. Un elemento centrale del testo al voto in giugno è poi la compensazione dell’aumento del 3% del coefficiente di imposta cantonale. Attraverso un taglio delle aliquote è stato assicurato che nel 2024 non si pagheranno più imposte che nel 2023. Attenzione però che in caso di rifiuto della riforma questo aumento toccherà tutti i cittadini.

Mentre alcune voci critiche hanno sollevato dubbi sulla necessità e sull’efficacia della riforma fiscale proposta, è importante considerare il quadro generale e il lungo termine. La riforma non è solo una questione di vantaggi fiscali per le imprese, ma anche di giustizia sociale e di equità economica. È un investimento nel futuro imprenditoriale del Ticino e delle generazioni a venire.

La riforma fiscale è una grande opportunità per il Ticino, un passo verso una maggiore attrattività fiscale, competitività economica e un rafforzamento delle condizioni quadro per le successioni aziendali. Come imprenditori dai famiglia, ma anche come futuri pensionati e contribuenti, dobbiamo guardare oltre i nostri interessi individuali e lavorare insieme per il bene comune. È tempo di agire, è tempo di fare la nostra parte per sollevare il Ticino dai bassifondi delle classifiche fiscali intercantonali.

Fabio Regazzi, vicepresidente di AIF Ticino e Consigliere agli Stati

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