Osservatorio AIF-SUPSI

A PROPOSITO DELL’OSSERVATORIO SUPSI-AIF SULLE IMPRESE FAMILIARI DELLA SVIZZERA ITALIANA

Nasce dalla collaborazione tra SUPSI e l’Associazione Imprese Familiari Ticino (AIF), con l’obiettivo di attuare una mappatura sistematica delle caratteristiche delle aziende familiari operanti in Ticino per sviluppare studi sempre più precisi sul contributo delle imprese familiari allo sviluppo del territorio e sull’evoluzione delle condizioni quadro che favoriscono la crescita di tali imprese. L’Osservatorio è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori del centro Competenze management e imprenditorialità (CMI) della SUPSI con il coordinamento del Prof. Carmine Garzia, Professore SUPSI di Strategia e Imprenditorialità.

I dati dell’ultimo osservatorio

Lo studio, giunto alla sua seconda edizione, dopo quella del 2020, si è basato sui dati di ORBIS, il maggiore database internazionale di informazioni finanziarie sulle aziende, che ha permesso di costruire un database di 8.383 aziende – 6.383 SA e 2.000 SAGL a controllo familiare. Su queste aziende sono state effettuate analisi mirate per comprendere le caratteristiche organizzative, i settori di riferimento e l’evoluzione della struttura proprietaria.

Le SA a controllo familiare sono per il 74% piccole imprese con meno di 10 collaboratori, per il 23% medie imprese (tra 10 e 50 collaboratori) e solo il 3% sono grandi imprese, con oltre 50 collaboratori. L’86% delle SA è stato fondato dopo gli anni ’70, si tratta quindi di un’imprenditorialità giovane. Il 45% delle SA opera nel settore del terziario avanzato e dei servizi, il 19% nel manifatturiero, il 19% nel commercio e il 16% nei servizi di accounting. Complessivamente l’80% delle aziende è attiva in settori non manifatturieri. Il 61% delle aziende è alla seconda generazione, mentre il 21% è alla terza generazione. Nel 22% dei casi c’è una completa corrispondenza tra proprietà e direzione.

Le SAGL a controllo familiare sono per il 93% delle piccole imprese con meno di 10 dipendenti, per il restante 7% delle medie imprese (tra 10 e 50 collaboratori). Le SAGL familiari sono aziende di recente costituzione, infatti il 98% è stata fondata dopo il 1990 e l’82% delle imprese è alla seconda generazione. Le SAGL sono prevalentemente attive nel settore del terziario avanzato e dei servizi (52% del totale), il 24% delle aziende svolge attività manifatturiere artigianali. Ben il 61% delle aziende è alla seconda generazione, mentre il 21% è alla terza generazione. Nel 62% dei casi c’è una corrispondenza tra proprietà e direzione e nell’11% dei casi c’è un legame familiare tra proprietà e gestione; si tratta quindi di aziende dove, di norma, l’imprenditore o gli imprenditori sono direttamente coinvolti nella conduzione dell’attività d’impresa.

 

Secondo le stime dell’osservatorio le SA e le SAGL a conduzione familiare presenti in Ticino forniscono lavoro a 83.218 collaboratori (nella scorsa edizione dell’osservatorio erano stati rilevati poco meno di 78.000 collaboratori) con ricavi aggregati di circa 17,7 miliardi di CHF (nella scorsa edizione dell’osservatorio i ricavi aggregati erano pari a circa 14,9 miliardi di CHF). Emerge una crescita dei ricavi nel periodo 2019-2021 del 18%.

Focalizzandosi sui dati delle SA gli investimenti tangibili sono stati stimati in circa 6,5 miliardi di CHF, con un livello di investimenti medi per azienda di poco inferiore ad 1 milione di CHF. Un elemento interessante riguarda la produttività degli investimenti, ovvero i ricavi rispetto agli asset tangibili che si situa a 2,6 per le imprese ticinesi, contro una media di 2,4 a livello svizzero, evidenziando le competenze di natura produttiva ed industriale delle aziende familiari del territorio.

Un approfondimento specifico è stato dedicato al tema della crescita esterna mediante acquisizioni e fusioni, utilizzando i dati del database Zephyr, il database di riferimento dedicato all’M&A (Mergers and acqusitions) che mappa i dati provenienti da 50 paesi. Nell’ambito dell’osservatorio sono state analizzate 54 operazioni, tra acquisizioni e fusioni, realizzate tra il 2010 e il 2022 (primo semestre) che hanno interessato aziende familiari ticinesi.  Di queste operazioni 15 sono state condotte in Svizzera e ben 38 sono state condotte a livello internazionale. Nel caso delle operazioni internazionali, in 20 casi, aziende basate in Ticino hanno effettuato acquisizioni all’estero, mentre nei rimanenti 18 casi le aziende ticinesi sono state oggetto di acquisizione da parte di investitori esteri. È stato possibile anche analizzare il valore di 24 operazioni concluse (delle 53 totali) ed emerge un controvalore molto rilevante, pari a 445 milioni di CHF.