L’iniziativa «Per il futuro» vuole introdurre un’imposta di successione federale del 50% su eredità e donazioni superiori a 50 milioni per finanziare la lotta al cambiamento climatico. Il fallace ragionamento dietro questa pericolosa e deleteria proposta è sempre il solito: tassare pochi superricchi a beneficio di tutta la collettività. Ma la realtà non potrebbe essere più diversa.
Infatti, non saranno solo i super-ricchi ad essere colpiti, ma anche le imprese familiari svizzere, che rappresentano la colonna portante della nostra economia. In che modo? Contrariamente a quanto pensano i Giovani socialisti, il patrimonio delle imprese famigliari non si trova sui conti bancari, ma investito in mezzi di produzione come stabilimenti, macchinari, know how (goodwill) e veicoli che danno lavoro a migliaia di persone. Di conseguenza, al momento della successione innumerevoli imprese si ritroverebbero nell’impossibilità di pagare la nuova imposta, non disponendo di sufficiente liquidità. A quel punto, avrebbero unicamente tre opzioni: indebitarsi, vendere a investitori esteri o chiudere l’impresa.
Per il tessuto economico della regione, sarebbe una catastrofe: anche altre imprese, che lavorano con quelle direttamente colpite, riceverebbero meno ordini e si ritroverebbero a loro volta in difficoltà, numerosi posti di lavoro andrebbero persi, il gettito fiscale diminuirebbe e con esso i servizi distribuiti dallo Stato. Senza contare che, quando vengono persi posti di lavoro, lo Stato deve spendere di più per le indennità di disoccupazione. È perciò evidente che, anziché generare giustizia ed equità, l’iniziativa punirà ingiustificatamente le imprese familiari e le PMI, realtà essenziali che costituiscono oltre il 98% delle imprese in Svizzera, con conseguenze catastrofiche per l’impiego e le casse dello Stato. È quindi necessario opporci con tutte le nostre forze all’iniziativa dei Giovani socialisti, esprimendo un chiaro «no» alle urne il prossimo 30 novembre!
Oliviero Terrani, imprenditore e membro di comitato AIF Ticino
Articolo apparso sul CdT il 11.11.2025